Saluti istituzionali del Vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte
Francesco Graglia
Autorità civili e militari, illustri ospiti, Signore e Signori, buongiorno.
Desidero rivolgere a voi tutti il mio personale saluto e quello del Presidente del Consiglio regionale del Piemonte, Stefano Allasia, molto rammaricato (moltissimo, direi io) di non poter essere qui oggi, per motivi che non dipendono dalla sua volontà, per motivi di salute. Il ringraziamento del Presidente Allasia e mio personale va a tutti i prestigiosi relatori che si avvicenderanno con i loro interventi, nel corso di questo seminario di approfondimento inerente a “PNRR e Assemblee elettive”, che abbiamo l’onore oggi di ospitare a Torino.
È un avvenimento di grandissima importanza, organizzato unitamente alla Camera dei Deputati e alla Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome, che non trova riscontro in tempi recenti, e che offre la possibilità di uno scambio costruttivo sull’impegno che ci accomuna nella preparazione del Rapporto sulla legislazione 2022.
Permettete che il Consiglio regionale rivolga un ringraziamento particolare al Museo del Risorgimento di Palazzo Carignano, che quest’oggi ci ospita e ci offre la possibilità di respirare l’atmosfera originaria della nascita e dello sviluppo della democrazia. Credo, infatti, che non vi sia una sede più adatta per parlare del ruolo delle Assemblee legislative, se non quella del primo Parlamento del Regno d’Italia.
L’uditorio al quale mi rivolgo è di tale prestigio che mi limiterò semplicemente ad alcune riflessioni, che ho avuto l’onore di condividere con il nostro Presidente Allasia. Non voglio sottrarre troppo tempo a temi che approfondiremo e alle accurate stimolazioni e relazioni di chi interverrà dopo di me.
Il PNRR è assolutamente una grandissima opportunità, ma è anche un’enorme responsabilità, alla quale soprattutto le istituzioni a tutti i livelli sono chiamate a contribuire con gli occhi rivolti al futuro. Quello che ci aspetta è un lavoro di prospettiva, un impegno che investe prima di tutto la politica, che deve tornare ad interpretare e a dare sostanza ai bisogni dei cittadini e alle buone riforme, perché è da qui che si iniziano a costruire i destini dei singoli individui e di tutta la collettività. Stiamo parlando di investimenti e di riforme che avranno grande impatto economico e sociale, in grado di attuare innovazioni e cambiamenti strutturali capaci di proiettare l’Italia verso un futuro più efficiente, equo e sostenibile per le generazioni future.
Il primo gesto, per lasciarci coinvolgere nel cambiamento, è quello di cercare di capire cosa vogliamo costruire insieme nel lungo periodo e in quale maniera, come intendiamo immaginare e pianificare le piccole e grandi mosse strategiche da mettere in campo fin da subito.
Il seminario di oggi ci consente, inoltre, di riflettere e di approfondire il ruolo delle Assemblee legislative, per meglio comprendere come i rappresentanti del popolo nei Consigli regionali e in Parlamento possono concorrere, attraverso il ruolo che ricoprono, alla coprogettazione di programmi e ad un corretto impiego delle risorse finanziarie. Con la nostra rappresentanza democratica dobbiamo, infatti, cooperare per creare le migliori condizioni per l’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, attraverso le funzioni di indirizzo politico e di controllo. Il Piano è caratterizzato da un’impostazione essenzialmente dall’alto verso il basso, in cui i soggetti titolari del processo sono le Amministrazioni centrali, mentre le Regioni, le Province e gli Enti locali sono soggetti attuatori. In tale ottica, il ruolo delle Regioni è cruciale, le competenze fondamentali sono l’individuazione degli obiettivi e l’esecuzione dei progetti selezionati.
Per raggiungere gli obiettivi del PNRR le autonomie regionali e locali dovranno vigilare sui contenuti delle risorse proposte, sulla realizzazione degli interventi, ma anche sulla regolarità delle spese e delle procedure. Per fare questo, saranno coinvolti tutti i settori regionali e locali, a cominciare dagli ambiti della transizione ecologica e digitale, nonché dello sviluppo sostenibile, senza tralasciare la sanità. Ma non solo: il ruolo strategico dei Consigli regionali non dovrà limitarsi alla sola fase di attuazione del Piano, ma dovrà focalizzarsi anche sulle riforme legislative necessarie a tutto quello che impatterà sul futuro dei rispettivi territori. Credo, quindi, che, per i Consigli regionali, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza possa rappresentare un’opportunità per rafforzare la definizione dell’indirizzo politico, ma anche la funzione legislativa di programmazione, come risposta alla crisi sanitaria, economica e sociale provocata dalla pandemia, senza trascurare i fatti che stanno avvenendo, purtroppo, in Ucraina.
Dobbiamo ridisegnare percorsi idonei alle diverse esigenze delle Regioni, in un clima di leale collaborazione e dialogo. Nell’attuale fase storica che il Paese sta attraversando assume, infatti, rilievo fondamentale proprio la sinergia istituzionale, che letteralmente vuol dire “lavorare insieme per produrre un risultato non ottenibile singolarmente”. Sarà, infatti, intento comune perseguire gli obiettivi unitari di crescita economica, sostenibile e duratura. Per affrontare queste nuove sfide e quelle che verranno, dobbiamo ricorrere alle migliori risorse di cui disponiamo, grazie ad una combinazione unica di memoria del passato e voglia del futuro, di competitività e cooperazione, che è fatta di legami territoriali e progetti comuni.
È, quindi, un onore per me, in rappresentanza del Consiglio regionale, dare via a questo seminario, certo che da questo confronto usciremo tutti con le idee ancora più chiare del lavoro che ci attende e con la speranza che su solide basi sapremo compiere insieme le scelte giuste per il bene delle generazioni che verranno. Vi ringrazio.
Ha ora la parola il Governatore del Piemonte, Alberto Cirio.